Satureja montana é il nome latino della pianta che coltivo. La sua regione d'origine si stende
dall'est del bacino mediterraneo fino all'Iran.
La santoreggia è un suffrutice perenne della famiglia delle labiate con fusti legnosi e pubescenti alti 20-50cm., le foglie sono lineari-lanceolate, i fiori bianco rosati. Fiorisce da luglio a settembre.
Le parti usate sono le sommità fiorite fresche o essiccate.
Nell'antichità i Romani la usavano come spezia e medicina. Credevano alle sue virtù afrodisiache.
Nel medioevo questa proprietà ne vietava la coltivazione nei monasteri.
IN CUCINA.
Plinio e Columella la consigliavano in vari usi culinari, come pure Apicio.
Come sottolineato dal nome tedesco ("erba dei fagioli") la santoreggia si sposa alla perfezione con
fagioli econ i legumi in genere:fagiolini, lenticchie, fave (per le proprietà carminative che ostacolano
la formazione dei gas intestinali e prevengono le "ventosità" dai terrifficanti effetti).
Grazie alla sua nota pepata, quest'erba aromatica conferisce inoltre un delicato sapore speziato anche
a carne, pesce, salse e verdure, e dà carattere ai piatti a base di patate e alle minestre.
Poco usata per ora in Italia, la santoreggia è molto usata in Provenza per aromatizzare formaggi di capra
Brillat Savarin la chiamava il "mangiare degli Dei"
Per conoscerla, potete realizzare la ricetta semplice che vi ho dato..
Ciao Pierre,
RispondiEliminada quando uso le tue buonissime miscele e i sali...cucinare è diventato più facile e divertente!
Grazie
Ste